Quando ero piccolo e avevo difficoltà a capire quel che studiavo, mia madre mi ripeteva sempre: “nessuno nasce imparato”. Che era come dire: allenati, persevera, continua, studia. E ce la farai.
Ho fatto dello studio una parte importante della mia vita. E trovo che anche la cucina, in parte, necessiti di un continuo apprendimento. La trasmissione della conoscenza culinaria è ancestrale. Generazioni hanno imparato dalle proprie nonne. Io stesso ho imparato così: tra una soglioletta gratinata al forno e la preparazione delle tagliatelle al sugo. Sul tavolo estraibile della cucina, accanto alla mia. Avevo forse neanche 5 anni. Ed il sapore della pasta cruda per me rimarrà il più buono del mondo.
Poi sono andato avanti. Col distacco da casa, all’Università, ho iniziato a cucinare “per necessità” e ho cominciato a studiare elementari libri di ricette. Il petto di pollo alla griglia e la pasta al sugo mi hanno stufato ben presto. La curiosità è la fonte inesauribile della conoscenza. E così ho iniziato guardare ammirato gli insegnamenti televisivi del Gambero Rosso. E poi ho iniziato ad avventurarmi nel meraviglioso mondo dei ricettari. Oggi posso ritenermi orgoglioso di averne più di 200, da cui mi ispiro.
L’idea che voglio coltivare in questa rubrica è dunque quella di aprire le porte della mia piccola biblioteca a tutti, ricopiando “a mano libera” alcune delle ricette che più mi hanno incuriosito e attratto. Indicando chiaramente la fonte e le modifiche apportate, a volte secondo la necessità, a volte secondo il gusto.
L’aver fatto della ricerca una parte importante della mia vita oltre i fornelli, mi ha del resto insegnato che ben venga ispirarsi, ma non manchi mai l’onestà della citazione.