Qualche settimana fa si è tenuta la semifinale di Risate & Risotti. E pur non avendo conquistato la finale, i regali ricevuti dagli sponsor della competizione mi hanno fatto comunque sentire un vincitore.
Tra i prodotti, c’era anche una scatola di pasta Verrigni, una delle paste che io adoro e da sempre uso perché la sua trafilatura all’oro dona alla pasta una invidiabile porosità. Inutile dirvi che avere 5 kg tutti per me mi ha fatto venire un’incredibile voglia di mettermi ai fornelli. Perchè omnia vincit amor, anche il caldo.
La ricetta di oggi ho avuto il piacere di assaggiarla in uno dei ristoranti più importanti d’Abruzzo: Zunica, a Civitella del Tronto. Non conoscevo il procedimento, ma il risultato che ho ottenuto non mi è parso molto dissimile dall’originale. E siccome oggi mi sento in vena di rispolverare un po’ il latino, mi viene quasi da aggiungere: si parva licet componere magnis.
Ingredienti (per 2)
Fusilloro Verrigni, 160 g
Ventricina teramana, 3 cucchiai pieni
Fave, una manciata abbondante
Finocchietto selvatico, le foglie di qualche rametto
Pecorino di Farindola (6 mesi di stagionatura), una grattugiata per piatto
Procedimento
Portate a bollore una pentola con abbondante H2O e salatela.
Sbollentate le fave col bacello per un minuto, quindi raffreddatele in acqua e ghiaccio, in modo da preservarne il colore verde brillante. Quindi privatele del bacello e tenetele da parte.
Buttate la pasta.
Mentre la pasta cuoce, in un wok o un saltapasta fate scaldare dolcemente la ventricina teramana con un filo d’olio. Schiacciatela con un cucchiaio, in modo da aiutarla a “fondersi” e risultare morbida, dalla consistenza simile quasi al ragù.
Quando mancheranno due minuti al tempo di cottura, scolate la pasta, e ponetela insieme nel wok insieme al condimento, insieme ad un mestolino di acqua di cottura.
Unite le foglie di finocchietto selvatico e fate saltare la pasta. Quando l’acqua si sarà ritirata quasi del tutto, unite anche la maggior parte delle fave sgusciate.
Impiattate decorando il fusilloro con un po’ di finocchietto selvatico e una grattugiata di pecorino.